Buon compleanno Ayrton!

21 marzo 1960. Buon compleanno Ayrton! Si, perché 53 anni fa nasceva uno dei più grandi piloti dell’automobilismo sportivo. Un campionissimo. Uno capace di vincere 3 mondiali di Formula 1, di passare per primo sotto la bandiera a scacchi di 41 gran premi e di partire in pole position per 65 volte. Il 21 marzo del 1985, giorno del suo 25° compleanno, Ayrton vinse alla sua seconda gara con la Lotus il Gran Premio del Portogallo, una corsa segnata dalla pioggia torrenziale, pioggia che da lì in avanti gli fu sempre amica tanto da meritarsi l’appellativo di “mago della pioggia”. Nel 1988 il passaggio alla McLaren e la prima vittoria col team bianco rosso al Gran Premio di San Marino, dove poi tragicamente nel 1994 trovò la morte. 1988, 1990 e 1991 gli anni dei suoi mondiali con la McLaren e della sua acerrima rivalità con Alain Prost. Nel 1993 nel Gran Premio di Inghilterra a Donington una delle sue gare più belle, sempre sotto la pioggia: con una McLaren non certo velocissima riuscì a sbaragliare la concorrenza con una serie di incredibili sorpassi sin dal primo giro per poi andare a vincere. Il 1994 doveva essere l’anno del gran salto: dalla non più vincente McLaren alla tanto voluta e stravincente Williams, ma altrettanto pericolosa da portare al limite. Quell’anno Prost si ritirò dalla Formula 1 lasciando il suo sedile in Williams proprio al suo nemico brasiliano ed un giovane Michael Schumacher cominciava a mostrare di che pasta era fatto al volante della Benetton. Poco prima di affrontare quella curva maledetta ad Imola quel 1 maggio 1994, Ayrton, come avesse avuto un presagio, disse alla radio della sua Williams “Alain (Prost), mi manchi!”: forse era il suo modo inconscio di salutare il rivale di sempre sulle piste di mezzo mondo. Con lui è andata via una parte di Formula 1 che non tornerà più: quella priva di tanta, forse troppa, elettronica, quella che ti faceva gioire ad ogni sorpasso, quella che portava al limite estremo sia i piloti che le macchine e quella che, come diceva Ayrton, “se vuoi il massimo devi essere pronto a rischiare il massimo”.

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