“LaFerrari”: il nome già dice tutto!

La regina assoluta dell’83° Salone dell’auto di Ginevra che si conclude domani è la Ferrari “LaFerrari”, nome alquanto iconico per la tanto attesa erede della Enzo che vuole tornare sul tetto del mondo delle auto ad elevatissime prestazioni. A distanza di undici anni dalla presentazione della Enzo, la Ferrari vuole rappresentare il massimo dell’eccellenza italiana e lo fa proponendo una vettura figlia addirittura della rossa monoposto che corre in Formula 1.

La nuovissima hypercar di Maranello stupisce tutti, a cominciare proprio dal nome: si chiama “LaFerrari”, scritto proprio così, L e F maiuscole , senza spazi. “Abbiamo voluto chiamare questa vettura “LaFerrari” – spiega il presidente della casa di Maranello, Luca Cordero di Montezemolo – perché è l’espressione massima delle eccellenze della nostra azienda: l’innovazione tecnologica, le prestazioni, lo stile avveniristico, le emozioni di guida che sa trasmettere. E’ una vettura straordinaria, destinata ai nostri collezionisti, che ha in se le soluzioni tecniche che in futuro saranno applicate ai modelli della gamma e costituisce il termine di confronto per tutto il settore. “LaFerrari” rappresenta le migliori capacità progettuali e realizzative di tutta la nostra azienda, incluse quelle acquisite in Formula 1, un patrimonio di conoscenza unico al mondo”. Insomma l’ultima nata in casa Ferrari rappresenta “il non plus ultra” in tema di hypercar.

Per capire il livello dell’ultima rossa basti pensare che alla sua progettazione hanno contribuito anche gli attuali piloti della Ferrari di Formula 1, Fernando Alonso e Felipe Massa, e addirittura Rory Byrne, progettista delle stravincenti Ferrari di Formula 1 dal 1997 al 2004, anni in cui le sue monoposto hanno vinto sei titoli consecutivi del mondiale costruttori e cinque titoli piloti con Michael Schumacher al volante. Nell’innovativa “LaFerrari” nulla è lasciato al caso: anche il design è frutto esclusivo della funzionalità e non c’è alcun richiamo a modelli precedenti, eccezion fatta forse per il muso bassissimo e i passaruota bombati che richiamano alla mente le leggendarie Ferrari P3 e P4 che correvano negli anni ’60 nel mondiale sport prototipi. Ogni singolo punto della carrozzeria assolve una precisa funzione tecnica: linee muscolose, fianchi stretti e carrozzeria continuamente solcata da fenditure create “ad hoc” per incanalare l’aria al solo scopo di aumentare la tenuta, la velocità o la maneggevolezza a seconda della necessità. “LaFerrari” ha difatti una sofisticatissima aerodinamica attiva che sfrutta flap mobili nel muso, nella coda e addirittura nel fondo e che inclinandosi automaticamente in base a vari parametri di utilizzo permettono di raggiungere la massima efficienza aerodinamica.

“LaFerrari” non è solo la prima Ferrari ad utilizzare un’aerodinamica attiva, ma è anche la prima ibrida della storia in quanto il suo sistema ibrido HY-KERS prevede l’abbinamento di due motori: un motore termico V12 da 6,3 litri con 800 cv ed un motore elettrico con 163 cv alimentato da batterie che si ricaricano tramite il recupero dell’energia che altrimenti verrebbe dissipata in frenata oppure dagli esuberi di coppia del motore termico. Questo sistema ibrido deriva direttamente da quello utilizzato in Formula 1 e permette alla rossa di raggiungere un totale di 963 cv di potenza massima e più di 900 Nm di coppia massima. Sulla base di queste premesse è facile intuire come le prestazioni de “LaFerrari” siano assolutamente straordinarie: 0-100 km/h sotto i 3 secondi, 0-200 km/h in 7 secondi e 0-300 km/h in soli 15 secondi. La velocità massima è fissata oltre i 350 km/h. Oltre a garantire prestazioni al top, l’HY-KERS permette anche di ridurre le emissioni di CO2 in linea con le richieste ecologiche sempre più restrittive di numerosi mercati mondiali. Le incredibili prestazioni di cui è capace “LaFerrari” sono merito anche dei diversi sistemi di sicurezza ereditati direttamente dalla Formula 1: dal controllo di trazione EF1-Trac al differenziale E-Diff 3, dalle sospensioni magnetoreologiche SCM-E alla cellula dell’abitacolo interamente in fibra di carbonio.

“LaFerrari” sarà una vettura esclusiva: verrà prodotta in soli 499 esemplari, di cui 25 destinati all’Italia. Il suo costo sarà di un milione di euro (tasse escluse), ma non sarà il prezzo un problema per i facoltosi clienti che vorranno entrare in possesso di questa meraviglia, bensì la richiesta: Ferrari ha già ricevuto oltre il doppio di richieste ed il presidente della Ferrari ha precisato che sceglierà personalmente i collezionisti ai quali vendere questa meraviglia. Già, Montezemolo parla di collezionisti, non di clienti: i nuovi acquirenti de “LaFerrari” oltre ad avere più di un milione di euro in banca dovranno dimostrare di essere ottimi clienti della casa del cavallino, nonché di possedere ancora alcune delle più belle supercar di sempre prodotte a Maranello. “LaFerrari” non è solo una incredibile hypercar, è un’opera d’arte e i suoi non sono semplici clienti facoltosi, ma collezionisti. Se non è esclusività questa!

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Un Commento a ““LaFerrari”: il nome già dice tutto!”
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