Lamborghini Aventador LP700-4: un missile terra-aria!
Salire su una vettura sportiva è sempre una bella emozione: nel mio caso salire, o per meglio dire scendere, nell’abitacolo di una super sportiva purosangue da il la’ a sensazioni di estrema piacevolezza. In questo frangente le sensazioni sono amplificate dal fatto che entrare in questa supercar sembra quasi come entrare in un Jet! Sarà per la strumentazione che ho davanti completamente composta da molteplici pannelli Lcd, sarà per la posizione di guida che definire sdraiata è un eufemismo oppure sarà per il pulsante di accensione che è posto al centro della plancia ed è dotato, proprio come sui caccia militari, di un piccolo coperchio rosso da sollevare e poi schiacciare per mettere in moto.
Non so, però, la supercar in questione che risponde al nome di Lamborghini Aventador sembra più un aereo che una vettura! Bassa, bassissima (solo 114 cm di altezza), esageratamente larga (203 cm) e con uno sguardo che incute subito timore. Il design è talmente incisivo che anche da ferma la più potente delle Lamborghini lascia quasi presagire di cosa sia capace in movimento. L’ultima nata della casa del toro, secondo il mio modesto parere, è bellissima da qualunque lato la si osservi: è così filante che sembra tagliare l’aria anche da ferma. La sua carrozzeria è costernata da linee secche e precise, tagliate solo da grandi prese d’arie che si aprono soprattutto nelle fiancate: queste ultime vengono letteralmente squarciate da due enormi prese d’aria scavate nel loro interno che hanno il dovere di far respirare al meglio il possente motore di cui l’Aventador dispone.
Già, il motore: nel segno della tradizione, la degna erede della Murcielago è spinta da un 12 cilindri a V di 6.498 cm3 da 700 cv di potenza massima e 690 Nm di coppia massima. Numeri che tradotti in prestazioni vogliono dire che nello scatto 0/100 km/h l’Aventador impiega solamente 2,89 secondi e che raggiunge i 200 km/h in soli 9 secondi netti! Non vi basta? Allora sappiate che percorre i 400 metri da fermo in appena 10,6 secondi ed un intero chilometro in 19,2 secondi. Impressionante! E la velocità massima? Per l’Aventador la lancetta sul tachimetro, o per essere più precisi, la cifra sul pannello Lcd, fa segnare 342 km/h! Che altro aggiungere? Che con le prestazioni di cui è capace, l’Aventador appare come una meraviglia della tecnica ed inoltre, chicca tra le supercar, è l’unica ad essere dotata di trazione integrale, il che, avendo a che fare con 700 cv aiuta e non poco.
Ma, contrariamente a quanto si possa pensare, non è una trazione integrale invasiva che toglie gusto nella guida più sportiva, anzi, a dirla tutta, ne esalta la godibilità: il nuovo giunto centrale con frizione Haldex ripartisce la trazione in modo tale da garantire sempre una guida inebriante e tende a distribuire la coppia sulle ruote anteriori soltanto quando è realmente necessario. Nello specifico ci sono tre programmi di taratura della trazione integrale: Normal, in cui viene prediletta una guida più tranquilla e sicura magari in condizioni di bagnato, Corsa dove viene lasciato più margine al divertimento, ma sempre in tutta sicurezza e Sport in cui viene trasferita più coppia alle ruote posteriori donando così più reattività e vivacità all’Aventador.
Ma il segreto delle invidiabili prestazioni di cui è capace l’Aventador non risiede solo nel fantastico propulsore o nella intelligente trazione integrale: gran merito va anche alla scocca completamente in carbonio che assicura un notevole risparmio di peso e garantisce una grande rigidità a tutto l’insieme. Inoltre per cercare di limitare il peso di questa grossa supercar è stato fatto largo uso di alluminio per la carrozzeria: tutto questo ha permesso di fermare l’ago della bilancia a 1.500 chili, che non è sicuramente un peso piuma, ma grazie alla poderosa cavalleria di cui l’Aventador dispone si è comunque arrivati ad un rapporto favorevole di peso/potenza di 2,14 Kg/cv. Infine, quanto alla trasmissione, la Lamborghini ha sviluppato un nuovo cambio robotizzato a sette marce denominato a innesti multipli (ISR) che consente tempi di cambiata ridottissimi nell’ordine dei 50 millisecondi.
Per entrare in possesso di questo capolavoro a quattro ruote bisognerà privarsi di 316.000 euro, cifra certamente proibitiva per i più, ma per i pochissimi fortunati che potranno permettersela l’Aventador saprà certamente come ripagare fino all’ultimo centesimo.
Antonio Iafelice
Tags: lamborghini aventador