Bentornata Ghibli!
Ghibli è il nome con cui è chiamato un forte vento che spira in Libia da sud-est e che è stato scelto più volte dalla Maserati per alcuni dei suoi modelli. La prima volta che fu utilizzato, il nome Ghibli servì ad identificare dal 1967 al 1973 una nuova coupè della casa del tridente dalla linea filante, dai motori potenti ed in grado di dare del filo da torcere ad altre due supercar italiane del tempo come la Ferrari Daytona e la Lamborghini Miura.
La seconda volta che fu utilizzato, il nome del vento libico identificò la seconda serie di Ghibli prodotta dal 1992 al 1996: a differenza della prima serie, quest’ultima si riconosceva per una linea estremamente squadrata pur conservando la struttura di coupé a due porte con quattro posti. All’epoca la Ghibli seconda serie fu la più potente 2.000 cc turbo del suo tempo potendo contare su ben 306 cv che la rendevano una delle coupé più prestazionali in quegli anni. Il 2013 segna l’anno di debutto della terza generazione di Ghibli: un modello che se da un punto di vista del nome continua la tradizione del marchio, dall’altro segna una decisa rottura col passato.
Al Salone di Shanghai appena terminato sono caduti i veli alla nuova Maserati: ora la nuova Ghibli ha abbandonato la linea da coupè per abbracciare quella di una grande berlina a quattro porte e cinque posti con dei tratti stilistici che richiamano fedelmente la Quattroporte. La nuova Ghibli si può considerare la sorella minore della Quattroporte rispetto alla quale è più corta di 29 cm, facendo segnare alla voce lunghezza 4,97 cm. La Ghibli MY2013 è bella, molto bella: è affascinante, elegante e sportiva allo stesso tempo. Probabilmente il passo più corto e la lunghezza totale minore la rendono ancora più sportiva della Quattroporte da cui deriva, anche se come detto in precedenza da quest’ultima riceve in dote numerosi elementi di design: l’ampia presa d’aria frontale (anche se più squadrata), i gruppi ottici anteriori e posteriori (ora più appuntiti), la grande bombatura sul passaruota posteriore che ne esalta ancor di più la grinta, la finestratura laterale (un po’ più compatta) e i tre sfoghi d’aria (più piccoli) subito dietro il passaruota anteriore. Si può parlare quindi di una Maserati Quattroporte in miniatura? Non proprio. La nuova “compatta” del tridente porta in grembo una ventata di novità di cui la sorella maggiore ne è soltanto osservatrice. Innanzitutto il vento del cambiamento di cui la Ghibli ne è testimone comincia proprio dalla sede prescelta per la presentazione: il Salone di Shanghai scelto a favore di altri saloni perché ormai col suo 15% di consegne complessive, la Cina è già il secondo mercato (dopo quello statunitense) per le vetture del tridente e anche quello con le maggiori potenzialità di crescita. La Ghibli è fondamentale per l’aumento di vendite del marchio modenese così come più volte auspicato da Harald Wester, amministratore delegato di Maserati, che punta a vendere 50.000 vetture (di cui la metà Ghibli) entro il 2015. Proprio la Ghibli è destinata ad inserire e rafforzare il marchio Maserati nei nuovi mercati emergenti, in particolar modo quello asiatico, per far fronte alla crisi di altri mercati, soprattutto quello europeo.
Per far si che questo accada la Ghibli porta al debutto su una vettura del tridente delle novità impensabili solo fino a qualche anno fa: una motorizzazione diesel e la trazione integrale. Difatti oltre al classico motore a benzina sarà possibile optare per la primissima volta per un motore diesel. Il classico propulsore alimentato a benzina e sviluppato tra l’altro con Ferrari sarà un V6 3.0 biturbo (in omaggio alla tradizione) declinato in due potenze da 330 cv per la versione standard (0-100 km/h in 5,7 secondi ed una velocità massima pari a 263 km/h) e 410 cv per la versione S (0-100 km/h in soli 4,8 secondi ed una velocità massima pari a 285 km/h). La rivoluzione sarà invece il propulsore diesel: sempre un V6 3.0 da 275 cv e che probabilmente solo per il mercato italiano sarà declinato a 250 cv per motivi fiscali. Ma la rivoluzione non finisce qua: la nuova Ghibli porterà al debutto anche la trazione integrale denominata Q4: il sistema è di tipo inseribile poichè di base la potenza viene inviata alle sole ruote posteriori, ma all’occorrenza la gestione elettronica ne trasferisce parte alle ruote anteriori, attivandosi in 150 millesimi di secondo e consentendo una ripartizione della coppia motrice del tipo 50:50 tra i due assi in modo tale da garantire il perfetto equilibrio tra prestazioni e sicurezza di marcia. La nuova Ghibli è fondamentale per la Maserati, così come si legge in un comunicato stampa: “La Ghibli avrà un carattere decisamente più sportivo rispetto alla più grande Quattroporte. Si tratta della prima berlina di Maserati in questo segmento e riflette la convinzione della compagnia che un numero sempre più crescente di potenziali clienti del settore premium executive stia cercando di distinguersi attraverso un’auto che sia unica, elegante e lussuosa”. Come dire Audi A6, Bmw Serie 5, Mercedes Classe E e Jaguar XF siete avvisate!
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