Dalla Supercar alla “One Off” il passo è breve…
Il settore dell’automobile sta attraversando un periodo difficile: tra carburanti sempre più cari, nuove tasse e super bollo, in Italia le automobili stanno progressivamente perdendo il loro appeal, soprattutto se parliamo di belle auto dal piglio sportivo e dall’essenza lussuosa. Ma anche nel resto del mondo è così? Non proprio.
Dati alla mano le contrazioni del mercato automobilistico italiano sono compensate dal segno “+” delle immatricolazioni nei paesi esteri, ma non solo. In effetti quanto più si avverte la crisi per i comuni mortali, tanto più si assiste ad una crescita dei desideri dei super ricchi, coloro che possono permettersi di acquistare una Ferrari 458 con la stessa facilità di comprare un gelato da parte del ceto medio! Non è uno scherzo…è proprio così! Oggigiorno c’è una forte discrepanza tra il potere di acquisto della maggior parte delle persone e i nuovi ricchi: laddove le case automobilistiche fanno a gara per venire incontro alle esigenze dei clienti del ceto medio con promozioni, sconti e finanziamenti agevolati, c’è un nuovo mondo riservato a pochissimi fortunati in cui le case automobilistiche mettono a disposizione addirittura una piccola parte della propria azienda a coloro che possono permettersi una vettura ben al di fuori delle righe.
Ma andiamo con ordine. Comprare l’ultima Porsche 911 non è una cosa che tutti possono fare. Comprare una 911 Turbo S lo è ancor di meno. Ma quando Porsche ha lanciato la 918 Spyder in edizione limitata e dal costo di circa 800.000 euro si è scatenato il putiferio per ordinarla! C’è qualcosa che non torna. Evidentemente i ricchi hanno degli effetti sul mondo che esulano dai normali metri di paragone dei comuni mortali, ad esempio il denaro. Mi spiego meglio: quando la Bugatti nel 2005 lanciò la Veyron decise di produrne solo 300, che poi furono tutte immediatamente vendute al costo di un milione di euro (tasse escluse!). Oltre le 300 coupè in seguito furono prodotte altre 60 Veyron tra cui le Spider Grand Sport e Vitesse, tutte allo stesso modo vendute in pochissimo tempo. In tutti i casi parliamo di vetture esclusive, prodotte in numero limitatissimo e dal costo esorbitante anche oltre il milione di euro! Anche se dal 2005 la richiesta per queste vere e proprie opere d’arte a quattro ruote è rimasta sempre altissima, la Bugatti tenne fede ai suoi impegni e decise di non produrne altre per non far infuriare i suoi proprietari: quel numero di vetture non poteva essere superato proprio per non minare l’esclusività del prodotto.
Già, l’esclusività: è questa la parola chiave che lega i super ricchi alle case automobilistiche più prestigiose. Ma cosa rende una vettura esclusiva? Mi rifaccio all’esempio della Veyron: la Bugatti pensava che sarebbe bastato progettare una vettura straordinaria, velocissima e dal costo esagerato (per dirla tutta la Veyron non è mai costata al di sotto del milione e duecentomila euro!). Ma probabilmente tutto questo non è bastato a rendere una vettura esclusiva. Fin dall’inizio le Veyron sono state auto prestigiosissime per soluzioni tecniche e prestazioni, ma con l’unico “difetto”, se così possiamo definirlo, di essere tutte e 300 uguali: stessa livrea per tutte che si poteva avere rossa e nera, azzurra e nera oppure tutta nera: volete mettere il rischio di incontrare sulla stessa strada due Veyron uguali? Non sarebbe concepibile per chi stacca un assegno a sei zero. E allora la casa del ferro di cavallo si è inventata delle edizioni limitate della sua super sportiva a caccia di un’esclusività ancora maggiore: e così ecco nascere la Pur Sang, la Centenaire, la Nocturne, la L’Or Blanc…tutte vetture esclusive costruite in pochissimi esemplari numerati e dal prezzo ancora più alto, basti pensare che ad esempio la Grand Sport Vitesse arriva a toccare i due milioni di euro!
Ma la ricerca dell’esclusività assoluta non finisce qui: non può essere solo una questione di prezzo e di tiratura limitata. Per i super ricchi comprare un’auto in serie limitata e dal costo proibitivo non è abbastanza: pensate che delle 360 Veyron costruite gli acquirenti sono stati 300 e facendo due conti questo vuol dire che c’è qualcuno in giro per il mondo che ha forse ben 8 Veyron nel proprio garage…incredibile! Ma allora se il costo di una vettura o le sue edizioni limitate non rendono giustizia al concetto di esclusività, qual è quel qualcosa in più che rende una vettura davvero più esclusiva? Semplice: la nuova frontiera del lusso più sfrenato si chiama personalizzazione. I clienti ultra facoltosi vogliono avere una vettura costosissima, sportivissima, lussuosissima ma soprattutto unica! E’ questo il segreto dell’esclusività. Ed ecco perché oggi come non mai le case automobilistiche produttrici di sogni a quattro ruote si mettono completamente a disposizione di selezionatissimi clienti per assecondare le loro esigenze ed i loro desideri in tutto e per tutto. I super ricchi si sfidano nell’avere la ”Limited Edition Number One”: vogliono che la casa costruttrice cui si rivolgono crei per loro una vettura unica per design, materiali utilizzati, vernici, accessori e chi più ne ha più ne metta. Per tornare al nostro esempio probabilmente al cliente che ha commissionato alla Bugatti la Veyron Sang D’Argent con carrozzeria in argento opaco e alluminio lucido non importava il costo ben superiore ai due milioni di euro, ma interessava solamente avere una vettura costruita in un unico esemplare e solo per lui. E di clienti così in giro per il mondo ce ne sono più di quanti ne possiamo immaginare: ecco perché negli ultimi tempi case prestigiose come Ferrari, Aston Martin, Porsche, Pagani e McLaren danno vita all’interno delle loro aziende a sezioni specifiche dedicate alla creazione delle cosiddette “One Off”, ossia vetture esclusive ed uniche nate sulla base dei desideri di clienti non solo più che facoltosi, ma appassionatissimi e desiderosi di contribuire alla nascita di un esemplare unico della loro supercar preferita che non si potrà trovare su nessun listino e, cosa ancor più importante, nessuno potrà mai comprarne un altro esemplare uguale. E così dalla supercar alla “One Off” il passo è breve e la distanza che divide questi due tipi di vetture ha un solo nome: esclusività!
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