Ferrari 348

Oggi ho avuto la fortuna di fare un giretto su un’auto che, a distanza di vent’anni, è ancora capace di far girare la testa a chi la vede passare per strada: una splendida Ferrari 348.

L’esemplare che ho avuto modo di guidare per qualche Km era rossa fiammante con interni in pelle nera. Nello specifico era la versione TS, quindi con la parte centrale del tetto amovibile, che nella bella stagione può essere tolto per poter guidare a cielo aperto quasi come se si fosse al volante di una spider.

Sarà per la linea ancora seducente, sarà per quei tratti stilistici così sapientemente disegnati da Pininfarina, sarà per quelle pinne dietro al lunotto che cadono dolcemente verso la coda, sarà per quelle prese d’aria laterali nelle fiancate con quella griglia che ricorda la sorella maggiore Testarossa, sarà per quei nostalgici fari a scomparsa, o per quella classicissima griglia del cambio manuale…ma quel che è certo è che ancora oggi la 348 rappresenta per tutti gli amanti delle auto sportive una vettura estremamente affascinante!

Chi per come me all’epoca della sua presentazione aveva circa 10 anni, la 348 era un autentico sogno. C’era chi (in pochi) poteva già comprarla e c’era chi (in tanti) poteva solo vederla in tv, leggere le caratteristiche sui giornali o al massimo vederla dal vivo parcheggiata da qualche parte. C’era anche chi (me compreso) provava a vincerla: chi non ricorda il concorso “Formulissima” lanciato dall’Agip per i suoi clienti? Chi non faceva il pieno di benzina nella speranza di poter vincere l’ambitissima nuova Ferrari? Nessuno o… quasi!

Il primo premio era proprio una fiammante 348, la nuova berlinetta presentata da poco dalla Ferrari. Il concorso si rivelò un successo, sia per le modalità di svolgimento (bastava fare rifornimento), che,  per il premio.

Ne è passato di tempo da allora: sono cambiate le mode,  i modi di concepire le auto  e  i parametri stessi di progettazione; forse oggi una vettura sportiva con 300cv, con cambio manuale,  fari a scomparsa, senza servosterzo non sarebbe nemmeno considerata tale, ma.. quei cavalli, quella griglia, quei fari e quello sterzo sapevano regalare belle emozioni a chi la possedeva e hanno saputo regalare, oggi, a me venti minuti di gioia riportandomi indietro negli anni..a quando potevo solo osservare la 348 sulle riviste.

La guida che riserva la 348 è talmente diversa da quella delle vetture sportive di oggi che forse nemmeno si potrebbe fare un paragone: lo sterzo è privo di servo assistenza, è duro e diretto, il cambio è da manovrare con decisione e forza, gli innesti devono essere quanto più precisi e veloci, la posizione di guida è imposta visto che il volante non è regolabile, il sedile scorre solo avanti e indietro, e la pedaliera è fissa e disassata verso l’interno. Tutte piccole scomodità che al giorno d’oggi non si trovano (quasi) più nemmeno sulle vetture più sportive.

Oggi sedersi al volante di una sportiva vuol dire nella maggior parte dei casi calarsi in un abitacolo ben rifinito, relativamente comodo con bei sedili avvolgenti, avere un volante leggero e servo assistito ma sempre preciso e diretto, cambiare marcia con un semplice tocco delle dita sulle ormai diffusissime palette tipo Formula 1, avere una posizione di guida definibile al millimetro e perfettamente  adattabile a persone di differente altezza e costituzione. Anche se tutto questo manca nella 348, la berlinetta del Cavallino ripaga però ampiamente gli sforzi compiuti con un’accelerazione sullo 0-100km/h in circa 5,5 secondi e una velocità massima di quasi 280km/h, per cui rimane sempre da considerare una sportiva di tutto rispetto anche dopo venti anni.

Dopotutto le belle auto del passato servono anche a questo: a ricordarci di come eravamo e a far sì che i sogni impossibili di allora possano diventare desideri realizzabili oggi.

Oggi io sono stato fortunato a poter guidare questa 348 TS, ma volendola comprare bisognerebbe staccare un assegno in media di circa 40.000,00 euro per un buon esemplare.

D’accordo che non sono ancora pochi, ma rispetto ai novanta milioni di lire e più necessari per acquistarla nel 1989 è un prezzo di tutto rispetto. Tanto per avere un’idea, nei primi anni ’90 con la stessa cifra si potevano comprare assieme circa tre berline di fascia medio-alta (per esempio una Lancia Thema, una Alfa Romeo 164 e una Mercedes classe E).

Rapportando per assurdo la quotazione della 348 ai giorni nostri sarebbe un po’ come comprare assieme una Jaguar XF, una Bmw serie 5 e una Audi A6!

Ma poi, soldi alla mano e facendo una scelta di certo non razionale, soprattutto per gli appassionati cui mi rivolgo e cui appartengo, volete mettere l’emozione di guidare una vettura con il Cavallino sul volante al costo di una normale berlina media di oggi?

Grazie 348!

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Tags: 348, auto sportive, spider, testarossa