ATS presenta la nuova Leggera!
E chi la ferma più l’ATS? Verrebbe da chiederselo guardando cosa stanno facendo dalle parti di Borgomanero! La Automobili Turismo e Sport proprio non ne vuole sapere di fermarsi e dopo la rinascita nel 2012 ed il conseguente lancio della barchetta da competizione denominata 1000 (ma omologabile anche per l’utilizzo stradale) si tuffa nel mondo delle compatte sportive ad alte prestazioni. La nuova vettura firmata ATS esce però dal mucchio delle classiche sportive per abbracciare una tipologia di auto che, nata in Italia negli anni ’50 e ’60, al giorno d’oggi di fatto non esisteva più. Detto, fatto. La casa del drago alato ha dato vita alla Leggera: si chiama proprio così la nuova ATS che deve il nome alla sua filosofia costruttiva, ossia la leggerezza.
Proprio la leggerezza era la peculiarità principale di quelle vetture nate dopo la seconda guerra mondiale e che venivano impiegate nelle competizioni stradali: vetture che gli americani ben presto definirono “Etceterini Cars”. Automobili leggere e caratterizzate da un’altezza bassissima e da forme arrotondate ed aerodinamiche. Erano dotate di piccoli motori a quattro cilindri con potenze poco più che discrete, ma che in virtù del loro peso piuma riuscivano a stare davanti a vetture spinte da motori di potenza superiori e ad offrire un gran divertimento di guida. La nuova Leggera non fa altro che far rinascere quella tipologia di vetture per quanto riguarda il design, la leggerezza, le prestazioni ed il divertimento di guida. Il tutto associato a tecniche di costruzione e soluzioni ingegneristiche moderne. Soltanto per aver riportato in vita un genere di auto ormai scomparso, l’ATS ha già vinto! Ma vediamo nello specifico le caratteristiche salienti di questo progetto. Prima di tutto, come già abbiamo scritto, la leggerezza è stato uno degli obiettivi principali da raggiungere: bersaglio centrato in pieno visto che la Leggera ferma l’ago della bilancia a soli 650 kg! Risultato raggiunto grazie al telaio tubolare in acciaio inox (come optional si può avere anche il telaio al cromo molibdeno 25 per un peso totale di poco sopra i 600 kg) e alla carrozzeria in resina epossidica. La Leggera, fedele allo spirito delle Etceterini Cars, è equipaggiata con un motore di origine GM: il 1.6 turbo che equipaggia la Opel Corsa OPC. Grazie a questo motore, declinato in due varianti di potenza (210 e 240 cv) le due rispettive versioni della Leggera denominate 300 e 365 (il numero indica il rapporto peso/potenza della vettura) hanno prestazioni invidiabili: 0-100 km/h in 4,5 secondi e velocità massima di 220 km/h per la 300 e 4,3 secondi e 235 km/h per la 365. Il cambio è un manuale a cinque rapporti, ma a richiesta si possono avere anche uno ad innesti frontali o un sequenziale a sei marce.
Ma più che che i freddi numeri, in ATS con la Leggera vogliono far riscoprire il fascino della guida “dura e pura” che oggi non esiste (quasi) più. Ecco allora una perfetta distribuzione dei pesi (50% al posteriore e 50% all’anteriore, grazie al motore per la prima volta su una ATS montato davanti), la trazione dalla parte giusta (al posteriore), le sospensioni a triangoli sovrapposti con ammortizzatori Ohlins, barre antirollio sia all’anteriore che al posteriore, un differenziale autobloccante Quaife, un baricentro bassissimo, un impianto frenante a sei pistoncini con dischi auto ventilanti e un set di cerchi da 16” con gomme stradali o semi slick. Per gli amanti delle sensazioni forti all’ATS hanno anche pensato ad una serie limitata a soli cinque esemplari e denominata 420 Super Leggera SS: motore Honda 2.2 aspirato da 290 cv, differenziale autobloccante sviluppato per le corse e telaio super leggero al cromo molibdeno 25 (600 kg): 3,5 secondi per arrivare a 100 km/h e 280 km/h di velocità massima!
Ma la Leggera, come scritto in precedenza, non è solo prestazioni: è anche un elogio del bel design e dell’italianità. Il corpo vettura si presenta sotto forma di barchetta: molto bassa e compatta (3,75 metri di lunghezza e 1,65 metri di larghezza) e dalle linee sinuose e affusolate. Gli interni, al pari degli esterni, regalano la magia degli anni ’60 grazie ai bellissimi sedili e pannelli ricoperti in morbida pelle italiana e al volante Nardi-Torino in legno. Molto gradevoli anche i due roll bar cromati ad arco che si trovano subito dietro i sedili ed il tappo del serbatoio in alluminio. Ma non è tutto: difatti la Leggera, sia a livello meccanico che estetico, può essere personalizzata secondo le specifiche esigenze del cliente in virtù di una vettura più sportiva o più elegante, più da pista o più da strada.
Non c’è che dire: l’ATS ha reinventato un nuovo modo di concepire l’automobile. Non solo: probabilmente ha i numeri giusti per controbattere le inglesi sul loro campo di battaglia preferito, quello delle lightweight. Difatti, giusto per fare un paragone che rende bene l’idea di cosa sia capace la 300 Leggera, possiamo mettere a confronto i numeri dell’ultima nata in casa ATS con quelli dell’immortale Lotus Elise S e della nuovissima Caterham 165 presentata qualche mese fa: la Lotus per la sua corsaiola Elise S dichiara una potenza di 220 cv per 924 kg, mentre la Caterham sulla sua essenziale 165 elogia i 490 kg di peso a fronte di una potenza di 80 cv. Appare subito evidente come il rapporto peso/potenza sia estremamente favorevole alla 300 Leggera in cui ogni singolo cavallo è chiamato a spostare poco più di 3 chili, contro i 4,2 dell’inglesina e addirittura i 6 dell’incarnazione della Seven. E allora non resta che tifare Italia in questo confronto che non si esaurisce solo nel campo prestazionale, ma che tocca anche quello storico: d’altronde la Leggera ha i numeri per primeggiare in entrambi i campi!
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